La mostra “Serigrafia Operaia” curata dal Centro di documentazione dei movimenti “Francesco Lorusso – Carlo Giuliani” sarà esposta durante il Festival di DeriveApprodi, in collaborazione con la libreria Input e la rivista online «Machina», che si terrà presso la Casa di Quartiere Scipione dal Ferro, in via Sante Vincenzi 50 a Bologna nei giorni 22-23-24-25 settembre 2022.
Si tratta di un’esposizione di manifesti e locandine stampate in serigrafia dal Centro Stampa del Movimento studentesco negli anni 1969 e 1970. Sono materiali custoditi nel fondo “Franco Gelati” che furono in massima parte disegnati da “Tati” (Nerio Tatini), un militante molto attivo agli inizi degli anni ’70, scomparso a 76 anni nello scorso mesi di agosto.
Queste affiches incarnano in maniera esemplare il linguaggio e la «linea grafica» dei gruppi operai-studenti che intervenivano davanti alle fabbriche durante l’autunno caldo.
In quasi tutti gli stampati si trova la mano di Nerio Tatini, molto conosciuto con il soprannome di Tati.
Tati è scomparso recentemente e ne ricordiamo la militanza politica, prima nell’Assemblea operai-studenti poi in Potere operaio.
Tati quasi quotidianamente si recava davanti ai cancelli della Ducati Elettrotecnica, la più grande fabbrica di Bologna con più di 2000 dipendenti, di cui il 90% donne. Fu un grande maestro di «intervento operaio». Il suo contributo, insieme alle altre compagne e agli altri di compagni di Pot.op., fu fondamentale per la nascita del Comitato di base della Ducati Elettrotecnica, il primo Cub sorto in una fabbrica di Bologna.
Alle riunioni Tati non era tra quelli che prendevano più spesso la parola, i suoi interventi non erano infarciti del «virtuosismo concettuale» che solitamente caratterizzava i «teorici» del gruppo operaista. Se decideva di intervenire era per proporre percorsi concreti: ci metteva quella «praticità» necessaria a far sì che un ragionamento teorico potesse trasformarsi in una scelta politica efficace.
Trasportò la sinteticità e la chiarezza che caratterizzarono la sua militanza politica anche nella sua grande passione per il disegno e la pittura, messi al servizio della lotta di classe. Con Franco Gelati (ormai scomparso da diversi anni) diede vita a un centro stampa del movimento, basato oltre che sui volantini ciclostilati su manifesti e locandine stampati in serigrafia. Una parte della sede di Potere operaio di via Pietralata venne adibita a un efficiente laboratorio serigrafico capace di stampare manifesti quasi in tempo reale, secondo le esigenze di questa o quella lotta o campagna politica.
Influenzato dalla grafica dei manifesti del maggio ’68 francese, Tati disegnò decine e decine di locandine e manifesti, in cui oltre a un’immagine dal forte valore iconografico, veniva inserito un testo chiaro e semplice. Si può dire che tutta la linea grafica dell’autunno caldo bolognese fosse uscita dalle sue mani.
Al Centro di documentazione dei movimenti «F. Lorusso – C. Giuliani», nel fondo «Franco Gelati», presso Vag 61, sono custodite tante delle locandine e dei manifesti disegnati da Tati («I padroni sono tigri dicata», «Più salario meno orario», «1969 Offensiva operaia», «Lotta dura», «Fiat – Comitato operaio» ecc.). Durante il festival diversi di questi stampati saranno messi in mostra.