Il centro documentazione dei movimenti Lorusso-Giuliani inaugura le giornate in ricordo del compagno Francesco Lorusso e dei fatti di Marzo 77 invitandovi al pranzo “La rivolta passa anche dalla tavola” …una cantata una mangiata una bevuta. Pranzo sociale a prezzi popolari a cura della brigata cucinieri vag61.
ore 13,00 pranzo di Marzo
MENÙ:
Stick di polenta al rosmarino
cannelloni alle verdure (veg)
arrosto di maiale alle erbe aromatiche /arrosto di legumi e verdure alle erbe aromatiche (veg)
cavolfiore al forno e verdure di stagione.
Prezzo 20 €
Prenotazione al numero 3275736431
ore 16,00
Presentazione del libro “ Se vi va bene bene se no seghe” di Valerio Minnella
Edizioni Alegre
ore18,00
GANG IN CONCERTO
SE VI VA BENE BENE SE NO SEGHE
Dall’antimilitarismo a Radio Alice e ancora più in la.
Valerio Minnella
Wu Ming 1
Filo Sottile
Ed Alegre
Radio Alice – per chi le vuol bene, solo «Alice» – è sgomberata dai Biechi Blu la sera del 12 marzo 1977. C’è chi fugge sopra i tetti, passando accanto a un’antenna da carro armato, ma qualcuno rimane, perché non si abbandona la nave, pardon, la tecnologia, all’orda nemica. Il resto è storia: «Sono entrati… Abbiamo le mani alzate… Stanno strappando il microfono…»
A dire quelle frasi è Valerio Minnella, e in questo libro racconta la sua storia. Che comincia ben prima di Alice. Quel 12 marzo, Valerio ne ha già vissute e fatte tante: ha lottato per l’obiezione di coscienza, ha tirato su una tendopoli in piazza Montecitorio, ha bruciato la cartolina di leva, è stato 300 giorni in carcere militare, ha camminato per chilometri con Franco Battiato, ha preso parte alla rivoluzione di Franco Basaglia al manicomio di Trieste… Poi le radio libere, l’arresto e di nuovo il carcere (stavolta civile), altre lotte, intuizioni, trovate, marchingegni. Perché, come si dice a Bologna, ci vuole dello sbuzzo, e Valerio ne ha da vendere. Cos’è lo sbuzzo lo spiega poi lui.
Un’autobiografia basata su tre anni di conversazioni con Wu Ming 1 e Filo Sottile, registrate, trascritte, discusse, integrate lavorando d’archivio, mixate a sei mani in una lunga jam-session. Un oggetto narrativo assemblato dialogando non stop, come nel flusso creativo di Alice. Una lettura che sorprende, come un concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven che parte mentre la polizia irrompe.
Niente seghe, perché è sicuro che vi andrà bene.
















